"Lucrezia ha detto che l'hai coperta."
"Non mi sembra che Lucrezia si sia dimostrata una persona affidabile finora."
"Sentiamo, chi sarebbe stato affidabile fino ad oggi, tu, Lancelot?"
"Nessuno è perfetto, ma non ho mai fatto del male a nessuno. Ho cercato sempre di rimediare agli errori degli altri."
"Lo so perché l'hai fatto."
"Credo che tu stia delirando."
"Io credo che per colpa tua siano morte due persone."
"Devo essere un mago se non ho neanche bisogno di toccarle le persone. Per piacere, Beth."
"Ti sei servito di una persona instabile mentalmente per uccidere Adam. E solo perché lui ti aveva sconfitto. Aveva quello che tu non hai potuto avere. Probabilmente consideravi Adam un mediocre, eppure non sei riuscito a digerire il fatto che non lo fosse per Eva. L'unico modo per vincere era colpirlo alle spalle, silenziosamente e spegnerlo per sempre. Sei disonesto."
Lancelot tacque per circa un minuto. Beth respirava appena, non era mai stata così calma.
"Hai una visione un po' distorta delle cose. Ti sbagli quando dici che sono disonesto. Mettiamo caso che quello che stai dicendo sia vero: io ho vinto, questo conta. La verità è che tu sei un'ipocrita perché ti fai portatrice di virtù, quando in realtà sei solo interessata ad imporre il tuo modo di vedere il mondo. Non ce la fai, hai bisogno di vincere. Tutti mentiamo. L'unica differenza tra me e te è che io non mento a me stesso, tu invece l'hai sempre fatto."
Beth fece un tiro di sigaretta, sorrise e poi disse calma: “Credo che sia il caso di parlare con Eva.”
“Cosa ci guadagnersti, Beth?”
“A te cosa importa? Tu non sei interessato a quello che pensano gli altri. Neanche di lei te ne frega.”
“Non parlare di cose che non conosci.”
“Sai una cosa? Pensandoci, in realtà non ci perderei proprio niente.”
“È distrutta, le faresti solo male parlandole.”
“Questo non ti riguarda più. C’è solo da guadagnarci.”
Beth fece bruciare l’ultima parte della sigaretta: sentì l’assenza di sapore del filtro. Pose il mozzicone sull’unghia dell’indice e lo trattenne qualche secondo sotto la pressione del pollice. Mirò al di là dell’uscio della porta e lanciò il mozzicone sotto la pioggia. Il suo sguardo incontrò quello di Lancelot, che per un attimo si spense. Non c’era più nient’altro da decretare. Lo spinse con tutta la sua forza. Lancelot perse l’equilibrio e cadde sotto la pioggia.
"Non mi sembra che Lucrezia si sia dimostrata una persona affidabile finora."
"Sentiamo, chi sarebbe stato affidabile fino ad oggi, tu, Lancelot?"
"Nessuno è perfetto, ma non ho mai fatto del male a nessuno. Ho cercato sempre di rimediare agli errori degli altri."
"Lo so perché l'hai fatto."
"Credo che tu stia delirando."
"Io credo che per colpa tua siano morte due persone."
"Devo essere un mago se non ho neanche bisogno di toccarle le persone. Per piacere, Beth."
"Ti sei servito di una persona instabile mentalmente per uccidere Adam. E solo perché lui ti aveva sconfitto. Aveva quello che tu non hai potuto avere. Probabilmente consideravi Adam un mediocre, eppure non sei riuscito a digerire il fatto che non lo fosse per Eva. L'unico modo per vincere era colpirlo alle spalle, silenziosamente e spegnerlo per sempre. Sei disonesto."
Lancelot tacque per circa un minuto. Beth respirava appena, non era mai stata così calma.
"Hai una visione un po' distorta delle cose. Ti sbagli quando dici che sono disonesto. Mettiamo caso che quello che stai dicendo sia vero: io ho vinto, questo conta. La verità è che tu sei un'ipocrita perché ti fai portatrice di virtù, quando in realtà sei solo interessata ad imporre il tuo modo di vedere il mondo. Non ce la fai, hai bisogno di vincere. Tutti mentiamo. L'unica differenza tra me e te è che io non mento a me stesso, tu invece l'hai sempre fatto."
Beth fece un tiro di sigaretta, sorrise e poi disse calma: “Credo che sia il caso di parlare con Eva.”
“Cosa ci guadagnersti, Beth?”
“A te cosa importa? Tu non sei interessato a quello che pensano gli altri. Neanche di lei te ne frega.”
“Non parlare di cose che non conosci.”
“Sai una cosa? Pensandoci, in realtà non ci perderei proprio niente.”
“È distrutta, le faresti solo male parlandole.”
“Questo non ti riguarda più. C’è solo da guadagnarci.”
Beth fece bruciare l’ultima parte della sigaretta: sentì l’assenza di sapore del filtro. Pose il mozzicone sull’unghia dell’indice e lo trattenne qualche secondo sotto la pressione del pollice. Mirò al di là dell’uscio della porta e lanciò il mozzicone sotto la pioggia. Il suo sguardo incontrò quello di Lancelot, che per un attimo si spense. Non c’era più nient’altro da decretare. Lo spinse con tutta la sua forza. Lancelot perse l’equilibrio e cadde sotto la pioggia.